Halloween tra origine da All Hallows’Eve la Notte di Tutti gli Spiriti Sacri, un’antica festa conosciuta con il nome di Samhain, nata in Irlanda dal popolo celtico per festeggiare il 1° novembre, considerato nel loro calendario l’inizio del nuovo anno.
Per il popolo celtico, dunque, l’anno terminava con il finire della stagione calda ed iniziava il 1° novembre, considerato l’inizio delle tenebre e del freddo. Il passaggio dall’estate all’inverno, dalla luce alle tenebre e dalla vita alla morte, veniva celebrato con lunghi festeggiamenti che iniziavano con la Festa del Sole, volti a propiziarsi la benevolenza delle divinità. In sintonia con ciò che avveniva in natura, la morte rappresentava il tema principale della festa: durante la fredda stagione invernale la natura si fa silenziosa e immobile, mentre in realtà sottoterra si sta risvegliando e rinnovando.
Il popolo dei Celti credeva che alla vigilia di ogni nuovo anno, il 31 ottobre, tutti gli spiriti dei morti che vivevano in una landa di eterna giovinezza e felicità chiamata Tir nan Oge, venissero richiamati da Samhian per girovagare sulla Terra e che le loro forze potessero fondersi al mondo dei viventi, provocando un temporaneo dissolvimento spazio temporale.
Durante quella notte i Celti si riunivano nei boschi o sulle colline per celebrare la cerimonia dell’accensione del Fuoco Sacro. Si racconta che per tornare nei loro villaggi, si facevano luce utilizzando lanterne costruite con grandi cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro. Dopo questo rito, i celti erano soliti festeggiare per tre giorni travestendosi con grottesche maschere e camminare tra i villaggi per spaventare gli spiriti erranti.
Per proteggere la propria casa, si diffuse poi l’usanza di svuotare una grande rapa, inciderla con il volto di un demone per poi illuminarla all’interno con una candela e di lasciare fuori dalla porta latte e cibo affinché le anime dei defunti potessero trovare buon cibo con cui rifocillarsi e dunque decidere di non fare scherzi ai viventi.
Una notte avvolta nel mistero, che celebra la fine della luce e l’inizio delle tenebre e del buio, in un perenne ciclo di trasformazione, tra nascita e morte. Con la splendente alba di un luminoso mattino, il sole sorge dentro di noi e siamo un tutt’uno con questa sorgente di luce; all’arrivo del tramonto la luce del sole si fa più debole e a poco a poco si è immersi nell’oscurità della notte, fino al sorgere del nuovo giorno. Allo stesso modo la morte non è una fine ma una transizione naturale, un grande cambiamento, un importante rito di passaggio e una rinascita che ci conduce al sorgere di un nuovo sole, dentro di noi.