Più volte in questi giorni di mezza estate ho percepito, al calar del sole, improvvise ondate di malinconia che arrivavano inaspettate per sussurrarmi e risvegliare i ricordi della mia infanzia quando, immersa in quella consapevole certezza del tempo, incurante delle sue opposte e fasulle direzioni, vivevo in ogni istante il momento presente.
Intenta ad osservare il lento mutare delle nuvole nel cielo o il fascino della neve che cadendo ovattava ogni suono, ad ascoltare il suono della pioggia sui tetti, la musicalità delle onde infrangersi contro una scogliera, lo sciabordio di una cascata o il dolce suono dell’acqua di un torrente; ad ammirare i colori della natura, la bellezza di un fiore o la perfezione in una conchiglia raccolta sulla spiaggia, assaporavo l’infinito presente in ogni sua manifestazione.
Mi lascio dunque trasportare e accarezzare da quei ricordi e da quelle antiche memorie e cullata dal dolce fluttuare delle onde, vengo portata al largo per sondare e rivivere quei miei fondali interiori e accorgermi, con un pizzico di amarezza, di quante capacità avessi già allora e di come il tempo, l’educazione e la società fossero riusciti a seppellirli e farmene dimenticare l’esistenza. Preziosi scrigni segretamente custoditi nei fondali di quel mare contenevano antiche saggezze: l’innata capacità di vivere il momento presente, il divino contatto con la Fonte e la meravigliosa connessione con la mia Vera Casa.
Una serie di programmi, frutto di una società che imposta la rotta del nostro viaggio delegandone il timone alla sola mente, si erano installati e avevano lavorato per decenni senza che ne fossi pienamente consapevole, conducendomi inevitabilmente a percorrere, per la maggior parte del tempo, due sole direzioni – il passato e il futuro – perdendo quella innata capacità di vivere l’eterno presente e a prendere decisioni in base alle credenze collettive senza accorgermi che così facendo erano loro a possedere me e non viceversa.
Da tempo non seguo ‘le mode’ ma ho creato un mio personale stile di abbigliamento, ho ascoltato il mio corpo e ho sentito necessario utilizzare solo alcuni alimenti provenienti da certe fonti, ho compreso che posso essere una persona spirituale senza essere legata ad alcuna religione; ho iniziato a percepire il lavoro che svolgo divertente e stimolante, accorgendomi dell’assurdità nel dedicare ad esso gran parte del proprio tempo, per guadagnare denaro che però ci conduce a vivere le giornate lavorando. Ho messo in discussione molti metodi e contenuti dell’educazione, dell’insegnamento e del concetto di medicina, avvicinandomi ad un diverso approccio che sento entrare maggiormente in risonanza con me stessa.
Programmi inutili e dannosi composti da modelli, concetti e schemi mentali potentemente limitanti vengono proposti dall’ambiente culturale nel quale siamo immersi fin da bambini e accettati in modo acritico come fossero verità assolute con l’unico intento di intrappolarci in un recinto e non permetterci di solcare la rotta di quel viaggio che avevamo tracciato sulla mappa della nostra esistenza, prima ancora di scendere in questa dimensione. Una mappa fasulla con un percorso menzognero, ci viene proposto dalla società affinché la nostra vera essenza rimanga dormiente e non possa manifestarsi in tutta la sua pienezza.
Tuttavia, all’alba di un nuovo giorno, ci si sveglia da un lungo sonno e ci si accorge di aver sognato il sogno sbagliato e recuperando la riconnessione con quel profondo sentire, improvvisamente tutto diventa chiaro dentro di noi: i programmi nefasti vengono disinstallati uno ad uno e inizia il vero viaggio. Avendo tolto il pilota automatico che ci voleva schiavi in un recinto e ricordato quale fosse la giusta rotta, la navigazione nello sconfinato mare dell’esistenza diviene più leggera e si procede consapevoli e decisi con il timone ben saldo tra le mani. Di tanto in tanto si getta l’ancora per fermarsi e riposarsi, per poi ripartire con energie rinnovate, ma sempre con quella fermezza tipica di chi non è più disposto a lasciarsi portare da correnti estranee e incoerenti con il proprio sentire.
Incompresi dalle masse ancora dormienti, procediamo sicuri nei nostri mari, con la certezza che incontreremo improvvise tempeste con forti venti e onde anomale, ma altrettanto saldi nel sapere che quello scrigno ormai si è aperto e disvelando antiche memorie, ha permesso alle nostre anime di brillare e alle nostre coscienze di risplendere, elevando le frequenze dei nostri cuori.
