Alla scoperta dei misteri della vita oltre questo cielo e alla continua ricerca di quei fili dorati che collegano ogni essere vivente in un’armoniosa danza cosmica, Sara stava vivendo anni meravigliosi, immersa in una piena comprensione di ciò che circonda ogni essere vivente.
Come ogni mattina si svegliò colma di gioia, corse ad aprire la finestra della sua cameretta per poter salutare la natura, sorrise ai caldi raggi del sole e rimase per qualche minuto ad ammirare la splendida vallata in fiore ascoltando la meravigliosa sinfonia musicale degli uccellini che insieme a lei stavano salutando un nuovo giorno. Corse poi a fare e colazione e a prepararsi per la scuola.
Nella scuola di quel magico paesino oltre alla matematica, alla storia, alla geografia e allo studio delle lingue, venivano insegnate anche l’arte della meditazione e le scienze olistiche grazie alle quali ciascun bambino veniva spronato a coltivare il proprio personale talento.
I bambini di quella scuola erano tutti dotati di una particolare sensibilità, amavano la natura e gli animali ed erano stati educati ad avere un grande rispetto per ogni forma di vita. Ciascuno di loro possedeva un particolare talento e una spiccata intelligenza che si manifestava in diversi ambiti della vita. In quel paesino magico non esisteva il giudizio, ciascuno veniva rispettato per la sua singolarità e particolarità.
Quella mattina arrivò a scuola una nuova maestra che avrebbe accompagnato quella classe in un meraviglioso percorso di consapevolezza. Si chiamava Sonia viveva in una bellissima casa di legno immersa nella natura vicino al lago, accanto alla casa di Gloria e poco distante da quella del Signor Tino. Aveva viaggiato molto e studiato in varie parti del mondo, dal Regno Unito all’India per apprendere e approfondire diverse discipline; era molto conosciuta anche come scrittrice, amava gli animali ed ogni essere vivente. Anche in quel magico paesino, era stata accolta con grande gioia da tutti gli abitanti, era stimata per la sua empatia, per la sua capacità di entrare delicatamente in connessione con le persone, per il suo linguaggio sempre misurato e profondo, per la dolcezza che esprimeva con ogni suo gesto o parola e per la sua bontà.
Entrando nella classe con un dolce sorriso, la nuova insegnante salutò i suoi alunni, si presentò, fece l’appello e poi chiese ad ogni bambino di descriversi ed esprimere ogni desiderio o sogno per il proprio futuro, immaginandolo come se stesse accadendo nel momento presente. Con stupore misto ad entusiasmo, i bambini accolsero l’invito della maestra e in modo educato, ad uno ad uno, raccontarono le proprie passioni, emozioni e desideri. Terminata questa prima parte della lezione, Sonia mostrò alla classe dei simboli e chiese loro di disegnarli; ciascun bambino prese un foglio da disegno, i pastelli colorati e con grande impegno, iniziò a disegnare e colorare mentre la maestra passava tra i banchi per controllare il lavoro di ciascun alunno.
Quando tutta la classe ebbe finito il disegno, Sonia iniziò a spiegare cosa fossero quei simboli e disse ai bambini che da quel momento sarebbe iniziato un lungo cammino di consapevolezza che li avrebbe accompagnati fino all’età adulta.
“L’Universo materiale e il corpo fisico non sono le uniche realtà esistenti, benché apparentemente siano le uniche a poter essere comprese razionalmente dalla mente. Chi è dotato di maggiore sensibilità come voi bambini, percepisce con facilità che esistono diverse strutture energetiche e flussi di energia di varie forme e colori sia dentro che intorno ad ogni forma vivente” spiegò Sonia e con tono amorevole continuò “Secondo le leggi della fisica che state studiando, avete imparato che nell’universo l’energia non viene dispersa ma trasformata, allo stesso modo anche il nostro corpo materiale si regge su un complesso sistema energetico, senza il quale non potrebbe esistere. Tale sistema energetico è dunque formato da tre diverse strutture principali: i corpi sottili, detti anche corpi energetici, i chakra, ossia i centri di energia e i canali energetici. In questo complesso sistema, i canali energetici formano una sorta di rete sottile di collegamento per convogliare l’energia vitale (detta anche prana) e i chakra funzionano come ricettori e trasformatori e diffusori dell’energia che ricavano dall’universo, dalle stelle, dalla natura, dalle persone e da tutte le cose che ci circondano, trasformando tale energia nelle differenti frequenze necessarie per il funzionamento del corpo fisico”.
I bambini ascoltarono attentamente ogni singola parola della maestra che proseguì “Prima di spiegarvi cosa sono i chakra, vorrei che comprendeste un concetto che è alla base delle discipline e tecniche di meditazione che impareremo insieme, ossia che il livello di consapevolezza di ogni essere vivente è proporzionale alla frequenza e quantità di prana che egli è in grado di assorbire e conservare e che l’aumento delle frequenze vibratorie produce negli individui livelli più elevati di emozioni e di energia vitale”.
Sonia rimase per qualche minuto in silenzio per dare ai suoi alunni il tempo di comprendere gli importanti concetti che aveva spiegato loro, poi proseguì “I simboli che avete disegnato poco fa, sono proprio i vostri centri di energie. I chakra principali sono infatti sette, sono situati lungo la parte anteriore della colonna vertebrale e sono importantissimi per lo svolgimento delle funzioni del corpo. Vorrei soffermarmi un istante per parlarvi del numero 7, un numero magico: è un numero primo, (ossia è un numero che è divisibile solo per 1 e per sé stesso), 7 sono i giorni della settimana, le note musicali e i doni dello Spirito Santo nel Cristianesimo; nel buddismo rappresenta la completezza, 7 sono i principali Arcangeli del Cristianesimo, 7 sono le divinità mitologiche identificate dalla Cabala ebraica, 7 sono anche i Sacramenti nel Cristianesimo e 7 sono i Rishi (i saggi e profeti nella tradizione indiana) dell’Induismo”.
Nella classe regnava un profondo silenzio, interrotto solo dal melodioso canto degli uccellini che di tanto in tanto si fermavano sui davanzali delle finestre della classe e sembravano partecipare anch’essi alla lezione.
La maestra continuò spiegando che i chakra sono simili ai fiori di loto e ciascuno di loro è dotato di un numero differente di petali che fungono da canali energetici attraverso cui l’energia è in grado di raggiungere i chakra, luogo dal quale l’energia viene poi trasmessa ai corpi sottili. Il numero dei petali varia dai 4 del primo chakra ai quasi 1.000 del settimo chakra, quello della corona. All’interno di ciascun chakra vi è un condotto, simile allo stelo di un fiore, che raggiunge la colonna vertebrale collegando il chakra con il più potente canale energetico che si trova appunto all’interno della spina dorsale. Il nome chakra deriva dal Sanscrito ‘ruota’, infatti essi ruotano di continuo ed è grazie a questo movimento che attraggono le energie che possono poi essere immagazzinate o disperse.
I bambini erano affascinati da queste parole e ascoltavano con stupore e interesse le parole della maestra che proseguì “Più i chakra sono aperti e attivi e più grande sarà il torrente di energia che vi scorrerà; per questo è importante eliminare i blocchi e proseguire lungo il cammino dello sviluppo interiore. Paure, rabbie e sofferenze provocano dei blocchi a livello dei chakra che portano a sentirsi irritati, stanchi e a disagio. La sensazione di profonda gioia, protetti dalla vita e pieni di energia vitale sono invece sensazioni che si provano soltanto quando i nostri centri di energia sono aperti in egual misura e le loro vibrazioni raggiungono il più alto livello possibile”.
Quella prima lezione stava volgendo al termine, così la maestra la concluse assegnando i compiti per il giorno successivo e abbozzando un dolce sorriso salutò i bambini invitandoli a riflettere e aggiunse “Lasciate sempre la possibilità alle emozioni, anche a quelle più spiacevoli e negative, di affiorare e di manifestarsi; concedete loro le vostre attenzioni e il vostro amore e affidatele al potere risanatore della vostra parte più vera e pura”.
L’arrivo di quell’insegnante fu per Sara l’ennesima prova della magia che stava vivendo in quegli anni e nel breve istante di un sorriso, comprese oltre le parole, quel misterioso linguaggio che parla all’anima accarezzandola: un’energia che si sprigiona con la potenza di un caldo raggio di sole, una vibrazione che l’avrebbe accompagnata negli anni.