In un tempo ormai lontano, in cui l’uomo aveva stabilito con la Natura un profondo contatto di conoscenza, rispetto e dialogo, sorgeva un regno incantato abitato da elfi, fate e folletti. Solo in particolari giorni dell’anno e solo a uomini meritevoli, la Natura apre le segrete porte di accesso a questi luoghi magici...
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La primavera stava facendo il suo ingresso, risvegliando lentamente la natura dopo il lungo letargo dell’inverno. Sara osservava in silenzio il magico risveglio della natura attorno a lei quando intravide, nascoste tra le verdi foglie, alcune figure molto sottili, alte poco più due centimetri, con coloratissimi vestiti corti e sfrangiati che la fissavano con un buffo sorriso...
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In quell’affascinante paesino dove abitavano anche Sara e Peter, si era soliti festeggiare l’arrivo di una nuova stagione in occasione degli equinozi e dei solstizi, attraverso canti, momenti meditativi e conviviali durante i quali venivano realizzate, in tutto il paesino, bellissime decorazioni. Così in quella soleggiata giornata di fine inverno tutti gli abitanti si trovarono per iniziare le decorazioni dell’albero di Pasqua che erano soliti chiamare anche l’Albero della Vita...
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In quel magico paesino, si era soliti festeggiare l’Equinozio di primavera così, in quella soleggiata giornata di inizio primavera, Sara decise di trascorrere qualche ora immersa nella natura per raggiungere il bosco dove si trovava la casa del Signor Tino; una volta raggiunta vide con stupore che c'era una casetta costruita su un albero. Sara salì la scala che conduceva all’entrata e vide che la porta era aperta, così prese un po’ di coraggio ed entrò...
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Si narrava che a lato del bosco vi fosse un magico albero di albicocche che aveva il dono, all’alba e al tramonto, di parlare ed emettere una meravigliosa sinfonia musicale. Lo si riconosceva perché le sue radici erano cresciute in una sorta di piccola isola e tutt’attorno si era formato, negli anni, uno splendido lago naturale di acqua limpidissima...
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Quella mattina Sara si svegliò felice perché avrebbe trascorso l'intero pomeriggio a casa della Signora Gloria che le avrebbe rivelato conoscenze millenarie e preziosi insegnamenti riguardanti la saggezza di alcuni popoli e in particolare al significato che il popolo greco dava al concetto di destino che distingueva in fato e moira...
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Era una calda notte d’estate, il cielo era limpido e costellato da centinaia di stelle luminose. Sara saltellava allegramente lungo la riva del ruscello quando all’improvviso, udendo provenire da lontano uno strano rumore, si fermò e dietro i rami di una grande cespuglio scorse a figura di una buffa signora che, con un grande mestolo mischiava in una grande pentolone, uno strano intruglio...
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Anche l’autunno fece il suo ingresso colorando e dipingendo i boschi di vellutati colori. A Sara venne il desiderio di passeggiare nei boschi quando all’improvviso, tra i verdi rami di un grande abete, vide spuntare un buffo cappello a punta di colore rosso; incuriosita si avvicinò e fu a quel punto che, con un grande balzo, scese a terra un simpatico ometto, alto circa trenta centimetri, con una lunga barba bianca...
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In quella mattina d’autunno, la natura sembrava essersi dissolta in una fittissima nebbia, avvolgendo in un alone di mistero l’antico castello. Era da tempo che Sara desiderava entrare nel castello e quella mattina decise di farlo scoprendo qualcosa di veramente magico e sorprendente...
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Era un freddo pomeriggio d’inverno, con il nasino appoggiato al vetro della finestra della sala, Sara osservava in silenzio l’incantevole paesaggio, sentendosi avvolta e riscaldata dal calore della sua accogliente casa, quando all'improvviso udì una voce provenire dal camino...
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In quella soleggiata mattina di inverno, Sara e Peter si divertirono per ore nel dare forma ad un simpatico pupazzo di neve, quando accadde qualcosa di imprevisto e incredibile: il pupazzo di neve iniziò a parlare...
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Era il giorno del Solstizio d’inverno, in quel giorno così denso di significati simbolici, Sara e Peter decisero di visitare una piccola città poco distante, nota per essere abitata da artisti e raggiungibile solo attraverso un grande corso d’acqua...
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Le abbondanti nevicate dei giorni precedenti e il sole splendente, avvolgevano il paesaggio in un’incantevole atmosfera di pace e magia e come ogni giorno, terminata la scuola Sara si incamminò verso casa, ignara del fatto che qualcosa o qualcuno avrebbe cambiato per sempre il corso della sua vita...
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Era il primo giorno delle vacanze di Natale e in quella fredda mattina d’inverno Sara e Peter decisero di incamminarsi nel bosco quando la loro attenzione venne catturata da un grande albero sul cui robusto tronco scorsero una porta che lentamente si aprì, così i bambini decisero di oltrepassarla e davanti a loro comparve, come per magia, un viale lastricato di pietre e ciottoli ai lati del quale sorgevano delle simpatiche case a forma di libro...
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Sara era a casa da scuola per le vacanze di Natale e quel pomeriggio chiese a Gloria, di potersi recare a casa sua per fare insieme i compiti di matematica. Fu durante quel pomeriggio che Sara scoprì che l'Universo ci parla attraverso un affascinante linguaggio matematico formato da simboli, numeri e aspetti nascosti di cui siamo sempre circondati e che sono lì, davanti a noi costantemente, in attesa di essere scoperti e svelati in tutta la loro magia...
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Era il giorno della Vigilia di Natale e quella mattina, da un paese distante, arrivò Giusy, l’amica del cuore di Sara per trascorrere insieme il momento più magico dell’anno. Fu in quella bellissima giornata avvolta da un’atmosfera di delicata dolcezza che accadde qualcosa di magico e sorprendente...
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