Categories Il magico mondo di Sara

Il magico dono del sognare

Il magico dono del sognare

Nella quiete di quella meravigliosa notte di inizio primavera, dall’ampia finestra della sua cameretta, Sara osservava con stupore quel magico scenario. Le infinite stelle che risplendevano sembravano cospargere il cielo di finissima polvere di farina bianca, la luna assomigliava ad una torta di zucchero filato e la sua luce argentata avvolgeva come un morbido mantello tutta la vallata. Ogni più piccolo movimento proveniente dal bosco era percepibile in tutta la sua magia rendendo quegli istanti carichi di mistero e tutto intorno a lei assunse un aspetto misterioso; i giochi di ombre sembravano animarsi e ogni più piccolo e impercettibile fruscio della notte si rese udibile, sorprendendo il silenzio e creando suoni armonici: dal fremito delle foglie, alla lieve carezza della brezza sui petali dei fiori, sulle foglie degli alberi e sui sottili fili di erba. Sara rimase per qualche minuto in silenzio, quando all’improvviso sentì una sottile vocina provenire da dentro che le chiese, sussurrando, cosa fossero i sogni, cosa significasse sognare e se vivere fosse sognare o se al contrario sognare fosse vivere; lasciandosi avvolgere da quella magica atmosfera, si addormentò dolcemente chiedendo di poter ricevere, in sogno, una risposta a quella domanda.

Proprio in quella notte accadde qualcosa di magico: il desiderio posto da Sara, con forte intento, venne esaudito e sognò tre meravigliosi angeli che volando in cielo tra le stelle, arrivarono da lei, si sedettero ai lati del suo bellissimo lettino e appoggiandosi delicatamente sulle calde coperte, spiegarono a Sara che avevano ascoltato il desiderio che aveva espresso poco prima di addormentarsi e, felici di assecondare la sua curiosità, erano allegramente giunti da lei per aiutarla a comprendere.

Con voce paca e tranquilla le spiegarono che con il calare del sole i rumori del giorno a poco a poco si placano fino a cessare e con il sopraggiungere della notte le nostre percezioni si fanno più sottili, i nostri sensi più acuti ed è in quel preciso momento che abbandonandosi al sonno, si inizia a sognare; il sogno parla il linguaggio notturno dell’inconscio e rappresenta un dono prezioso che riceviamo durante la notte, l’espressione più vera della nostra parte più profonda e una connessione con la nostra anima.

Nei sogni, liberi e svincolati dalle leggi fisiche, dai limiti temporali e spaziali e dai condizionamenti sensoriali, esprimiamo la parte più intima di noi stessi attraverso un caleidoscopio di emozioni che vanno dai nostri desideri più reconditi alle speranze più nascoste, fino alle gioie più autentiche, fornendoci inoltre la possibilità di superare le nostre paure e aiutandoci ad arricchire la nostra vita. I sogni possono anche rappresentare delle importanti opportunità per segnalarci un pericolo, oppure per intuire un avvenimento che avverrà in futuro, aiutandoci ad affrontarlo meglio quando accadrà oppure a fare in modo che esso non avvenga; a volte i sogni si presentano ripetutamente notte dopo notte e ciò accade per segnalarci che nel nostro passato vi è qualcosa che ancora non è stato risolto, che ci frena e ci crea degli impedimenti nel presente. Gli angeli spiegarono inoltre che è possibile sviluppare la capacità di controllare il sogno, avendone grande padronanza e riuscendo a modificarne gli avvenimenti e il suo corso, diventandone i protagonisti: è quello che i saggi definiscono essere nel sogno; questo offre ampie possibilità di sviluppare, nella quotidianità di tutti i giorni, grandi capacità creative: scienziati e studiosi di ogni epoca hanno infatti ricevuto in sogno molte intuizioni che si sono poi rivelate essere scoperte geniali.

“Ti è mai capitato al risveglio di avere la mente riposata e colma di pensieri chiari che durante il giorno si trasformano come per magia in improvvise intuizioni?” chiesero gli angeli a Sara e continuarono “Questo accade perché è durante la notte che quei pensieri e quelle intuizioni hanno avuto origine; è come se fossero stati creati uno ad uno e poi assemblati pezzo per pezzo in un incessante lavoro; proprio come coloro che lavorano dietro le quinte di un palcoscenico, essi non compaiono mai, ma lo spettacolo va in scena; allo stesso modo quei pensieri e quelle intuizioni geniali che arrivano come fulmini a ciel sereno durante il giorno, hanno avuto la loro creazione dietro le quinte del sogno e sono andati in scena sul palcoscenico del giorno”.

Sara era sempre più incuriosita e chiese ai tre angeli perché al risveglio i sogni a volte si ricordano e a volte si dimenticano e se ci fosse qualcuno a custodire il ricordo dei nostri sogni.

Gli angeli risposero a Sara che i sogni che al risveglio ricordiamo sono quelli che serbano un profondo significato, perché durante quel sogno abbiamo fatto un’esperienza cosciente: frammenti di circostanze e situazioni a volte complessi e quasi incomprensibili che necessitano di essere interpretati; se invece la notte è trascorsa senza lasciarci importanti messaggi, è probabile che una volta svegli non ricordiamo nulla e continuarono spiegandole che  durante la notte riaffiorano ricordi, vecchie paure che aprono nuovi orizzonti ed è proprio durante quelle ore che inconsciamente ridisegniamo il nostro percorso nel tempo, modificando una parte per ricostruirne una nuova con il sorgere del sole e che ciascuno di noi può trovare la giusta chiave per decifrarli e tradurli in modo tale che essi abbiano per noi un preciso significato.

Dissero a Sara che per alcune popolazioni, è tradizione tenere un diario sul quale annotare i sogni, per altre invece è pratica quotidiana, durante il momento della colazione, condividerli raccontandoli ai propri famigliari, in modo tale che ci possano aiutare ad interpretarli dandone una diversa e più completa lettura, oltre che a rappresentare un momento divertente per iniziare la giornata.

Sin dall’antichità l’uomo si è interrogato sul significato del sognare: per i babilonesi, i sogni rappresentavano una fonte di verità certa, nella cultura sumerica si riteneva che l’attività del sognare portasse l’uomo vicino alla profondità di sé stesso rendendo così possibili sogni premonitori e profetici; per gli antichi Greci, il sogno rappresentava un limbo tra il mondo umano e quello superiore degli dei, per gli egizi il sogno era un’intromissione degli dei nella vita degli esseri umani e interpretare il sogno significava conoscere la volontà degli dei; è proprio al tempo degli assiro-babilonesi che risale una pratica per l’interpretazione dei sogni, detta ‘incubazione’: essa consisteva in un rituale che aveva lo scopo d’indurre il sonno e provocare sogni benefici e pieni di significati; adottato in seguito anche dal popolo egizio, fu poi ripreso nell’antica Grecia dai sacerdoti di Esculapio che svolgevano questo tipo di attività nei loro santuari e templari; l’interpretazione dei sogni divenne così una scienza, l’Onirocritica, il cui testo più famoso fu quello di Artemidoro di Lidia, uno studioso vissuto nel II secolo dopo Cristo che elaborò un’interessante classificazione dei sogni: quelli del presente, quelli che sono influenzati dal passato e quelli che provengono dal futuro e che pertanto assumono il valore di premonizioni.

Nel misterioso istante in cui il chiarore dell’alba con i suoi primi timidi raggi accarezzò dolcemente la natura facendola risvegliare dall’oscurità della notte, gli angeli salutarono Sara e mentre volavano leggeri verso il cielo, Sara magicamente si svegliò e ricordandosi del meraviglioso sogno, ebbe la sensazione non solo di aver sognato, ma di essere stata nel sogno, vivendolo in prima persona. In quell’istante comprese che in realtà non vi è alcuna differenza tra lo stato di veglia e quello del sogno e che il sognare è profondamente correlato e interconnesso con una ulteriore dimensione del nostro essere. Durante l’oscurità della notte la nostra vita non è sospesa ma continua ad esprimersi aprendo nuovi ed inesplorati varchi in mondi misteriosi, scoprendo nuovi aspetti di noi stessi ed esprimendosi attraverso diverse vibrazioni e differenti forme:  messaggi d’amore provenienti da un universo sconosciuto, si esprimono con il magico linguaggio dell’anima.

 

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