Categories Il magico mondo di Sara

La magia delle note

La magia delle note

Era il giorno del Solstizio d’inverno, che gli abitanti di quel magico paesino erano soliti festeggiare perché denso di significati simbolici. Oltre a segnare l’inizio della stagione fredda e ad essere il giorno più corto dell’anno, il Sole in quel giorno smette di calare rispetto all’equatore celeste, per poi invertire la sua direzione, segnando in tal modo il passaggio dalle tenebre alla luce. Il Solstizio d’Inverno rappresenta dunque un momento di grande energia e rigenerazione per l’interno cosmo ricordandoci che tutto è in perenne trasformazione: un arresto e un cambiamento di direzione che simbolicamente ricordano la possibilità, anche per noi, di trasformare la nostra vita. Un tempo di riposo e riflessione prima del grande risveglio.

Come la natura, apparentemente dormiente, culla e nutre i propri germogli, pronti a bucare la terra e ad emergere, ancora una volta, all’apparire dei primi caldi e vivificanti raggi di Sole, allo stesso modo anche noi, quando siamo connessi alla nostra consapevolezza, siamo nella piena comprensione dei nostri cicli di crescita che al sorgere dei primi raggi di un nuovo Sole, porteranno nella nostra vita i loro frutti.

In quel giorno così denso di significati simbolici, Sara e Peter decisero di visitare una piccola città poco distante, nota per essere abitata da artisti e raggiungibile solo attraverso un grande corso d’acqua; presero una piccola barca a remi e si diressero verso quel luogo magico dove pittori, poeti, scrittori, scultori e musicisti con la loro innata creatività, avevano costruito le loro case, curandole nei minimi dettagli.

Dopo aver percorso un lungo tratto di fiume arrivarono in un luogo pittoresco: piccole barche colorate erano ormeggiate accanto all’ingresso di ogni casa, deliziosi sentieri d’acqua e qualche ponticello di legno collegavano tra di loro le case degli artisti, dove in ogni veranda pendeva uno scacciapensieri accompagnato da bellissime agate colorate che accarezzate dal delicato soffio del vento, emettevano un meraviglioso suono che si udiva echeggiare da lontano. Case costruite con sassi di fiume sui cui davanzali splendevano coloratissimi ciclamini, rigogliosi giardini composti da robusti abeti, piccoli arbusti, agrifogli con bellissime bacche rosse rendevano quel luogo magico e misterioso.

Sara e Peter rimasero per qualche minuto in un contemplativo silenzio, intenti ad ammirare quel meraviglioso paesino quando iniziarono ad udire una bellissima sinfonia musicale provenire da una casa poco distante. Incuriositi, ormeggiarono la loro piccola barchetta e percorsero a piedi un tratto di prato per sentire meglio, quando videro aprirsi la porta e sulla soglia di casa apparve un uomo alto con una lunga barba bianca che invitò i bambini ad entrare per riscaldarsi.

Sara e Peter ringraziarono ed entrarono in quella magica casa: un grande pianoforte a coda era posto al centro di un ampio soggiorno riscaldato dalle scoppiettanti e allegre fiamme di un maestoso camino mentre dalla cucina si sentiva un delizioso profumo di biscotti alla cannella.

“Mi chiamo George e questa è mia moglie Melanie” esordì quel distinto signore e proseguì “voi bambini come vi chiamate e perché siete venuti in questa città tutti soli?”.

“Ci chiamiamo Sara e Peter” rispose Sara e continuò “Abbiamo tanto sentito parlare di questo paesino ed eravamo molto curiosi di visitarlo; approfittando di questo giorno di Festa, abbiamo pensato di arrivare sino a qui”.

Melanie invitò i bambini a togliersi i cappottini e a sedersi vicino al camino mentre preparò per loro del buon the caldo e deliziosi biscotti appena sfornati.

“Ditemi bambini, cosa volete sapere di questa città?” chiese George.

“Siamo curiosi di sapere perché si narra che in questo paese vivano solo artisti” rispose Peter.

Quel simpatico uomo spiegò ai bambini che alcuni dei più bravi artisti di tutto il mondo accomunati da un profondo sentire e accordati a frequenze di energia molto elevate, nell’antichità, decisero di riunirsi in un solo luogo e di costruire una città dove poter esprimere la loro geniale creatività. Così di generazione in generazione quella tradizione venne rispettata e tramandata.

“Come nel vostro paesino” continuò George “anche noi non utilizziamo il denaro come mezzo di scambio, ma i beni che produciamo in autonomia, poiché ciascuno di noi ha un preciso compito: chi fabbrica l’occorrente per le nostre case e per il mantenimento della nostra città, chi si occupa di preparare le farine che ci occorrono per il cibo, chi i medicamenti e l’occorrente per la nostra salute, chi è adibito alla pulizia dei canali, chi al confezionamento di abiti e scarpe. Ognuno di noi possiede un proprio orto e piante da frutta, anche noi non mangiamo carne e non uccidiamo i pesci; abbiamo un grande rispetto per ogni forma di vita. Ci prendiamo cura dei nostri animali che vivono al pascolo e che ricambiano donandoci uova e latte. Siamo molto operosi e collaborativi: tra di noi non esistono i sentimenti di invidia, cattiveria o gelosia, ma solo amicizia, amore e rispetto”.

Nelle sere d’inverno ci riuniamo attorno ad un grande fuoco mentre nella calda stagione estiva ci ritroviamo accanto ad un torrente e rimaniamo per ore in meditazione: questo ci consente di restare connessi alla nostra anima, di equilibrare i nostri centri energetici e di esprimere al meglio la nostra innata creatività artistica, rimanendo fedeli al nostro più profondo sentire, senza farci distrarre da falsi pensieri.

Sara e Peter erano affascinati dalle parole di quel saggio musicista e gli chiesero di suonare una melodia al pianoforte.

George accolse con grande entusiasmo la richiesta dei bambini e iniziò a suonare una dolce melodia terminata la quale spiegò a Sara e Peter che nelle note musicali sono custoditi alcuni segreti studiati sin dall’antichità da filosofi e matematici.

“Le scale” continuò George “sono composte da sette note (do, re, mi, fa, sol, la, sì), mentre l’intervallo di frequenza tra due note con una frequenza raddoppiata, viene definita ottava” e spiegò che come una scala musicale è composta da note che vengono suonate a diverse frequenze, allo stesso modo tutto ciò che è presente sulla Terra possiede una sua vibrazione, sia esso un oggetto fisico oppure un colore, un profumo o una emozione.

Poi disse ai bambini che tutto nell’Universo vibra a 432Hz e che il suo pianoforte come tutta la musica e gli strumenti utilizzati in quel magico luogo, vennero accordati sin dall’antichità a quella frequenza e mai cambiata nel corso del tempo, poiché essa è riconosciuta da tutti i nostri corpi, non solo quello fisico, e collegata al chakra del cuore dove hanno origine l’amore incondizionato e la pace interiore.

“Se dunque tutto vibra su questa Terra” continuò a spiegare George “anche ogni cellula che compone il nostro corpo possiede una sua vibrazione; quindi facendo entrare in risonanza ogni cellula con una frequenza armonica, essa si riequilibra e tutti i nostri corpi ne traggono giovamento. Quando l’energia fluisce in modo armonico ritroviamo la nostra frequenza originaria e pertanto la nostra stessa mente è difficilmente manipolabile: saremo meno soggetti a paure fasulle e al contrario, saremo più propensi a generare pensieri di gioia e serenità”.

“Quando compongo una sinfonia musicale” affermò George “scelgo le note come un pittore sceglie i colori che plasmeranno la tela o come lo scrittore sceglie le parole che comporranno il testo. Viviamo in un mondo immerso in una stupenda sinfonia che emette costantemente meravigliose note musicali a diverse frequenze vibrazionali che sta a noi saper udire, accordandoci alle nostre vibrazioni originarie”.

Oramai si era fatto tardi, Sara e Peter dovettero rimettersi in cammino per tornare nelle loro case, dalle loro famiglie, ma con la curiosità di tornare presto in quel luogo magico per poter incontrare altri artisti e scoprire nuovi segreti.

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