Categories Il magico mondo di Sara

Le fate della natura

Le fate della natura

La primavera stava facendo il suo ingresso, risvegliando lentamente la natura dopo il lungo letargo dell’inverno. Il delicato calore del sole, accompagnato da un lieve venticello, profumava l’aria di un leggero odore di erba appena falciata; un fondovalle tinto di un intenso verde faceva da sfondo alle romantiche pennellate di rosa e bianco dei ciliegi, mandorli e peschi in fiore.

Sara osservava in silenzio il magico risveglio della natura attorno a lei: fiori dai vivacissimi colori riempivano l’aria di un delicato e dolce profumo, note armoniose del canto festoso degli uccellini riecheggiavano lungo tutta la vallata accompagnando il fruscio dell’acqua del ruscello che rimbalzava allegramente tra i sassi,  gazze dal piumaggio bianco e nero con bellissime sfumature bluastre erano intente a costruire il loro nido a cupola, un piccolo capolavoro dell’architettura naturale, mentre un merlo nero con un becco dal vivacissimo colore giallo, rincorreva allegramente due dolci tortorine dal piumaggio grigio e marrone e dal classico collarino nero; il cielo limpido e dipinto di mille sfumature di azzurro, donava al paesaggio una incantevole magia.

Su un lato della vallata, distese di margherite si alternavano a giacinti di un luminoso colore giallo, mentre  camelie, fresie e tulipani di tutti i colori, donavano al paesaggio pennellate di colore; gelsomini rampicanti profumavano l’aria con la loro essenza fresca e frizzante mentre su una sponda del ruscello si adagiavano mucchietti di primule di un intenso colore viola.

Sara corse lungo tutta la vallata saltellando allegramente, finché giunse vicino all’antico mulino ad acqua, dove si fermò ad osservare la magia di meravigliosi grappoli di glicine di un intenso colore violaceo che si arrampicavano con gentilezza lungo un pergolato, definendone con eleganza, le vecchie travi in legno di pino.

Fu in quel momento che scorse, chinata ed intenta a zappare la terra del suo orto, la signora Gloria, la proprietaria della casa che sorgeva accanto al mulino; Sara aveva tanto sentito parlare di quella saggia signora, ma non aveva mai avuto l’occasione di parlare con lei, così, prese coraggio, si avvicinò e con voce timida esclamò “Salve signora!”

Gloria si alzò lentamente, con un meraviglioso sorriso e uno sguardo carismatico, ricambiò il saluto e invitò Sara ad entrare nell’orto per farle compagnia.

L’orto era delimitato da una staccionata di legno scuro a cui erano attorcigliate delle coloratissime campanelle selvatiche ed era suddiviso in tre parti principali, ai lati delle quali scorreva un sentiero: in una vi erano filari di fragoline di bosco, poste in posizione centrale per poter diffondere gli aromi, vi erano invece  le piantine aromatiche e quelle che la signora definiva le piante officinali, mentre la terza parte era dedicata alla coltivazione degli ortaggi.

Gloria disse a Sara che quell’orto rappresentava per lei un luogo dove si sentiva a contatto con la natura, un luogo dei sogni, un intimo rifugio e un ristoro dell’anima.

Vedendo con stupore che Sara era molto concentrata ad osservare le piantine aromatiche, le spiegò che nel periodo della primavera se ne trovavano moltissime, tra cui l’aneto, il biancospino, la salvia, la malva, l’anice stellato, il basilico, l’eucalipto e l’ortica.

Sara chiese perché si chiamassero piante officinali e Gloria le rispose che erano chiamate così perché nell’antichità il loro utilizzo era svolto nelle officine farmaceutiche, cioè nelle antiche spezierie dei monaci che utilizzavano le radici, i fiori e le foglie per preparare infusi e medicine.

 

“Vieni che ti mostro la salvia” esclamò Gloria e continuò “Questa pianta è molto utilizzata in cucina per aromatizzare diverse pietanze; nell’antichità la salvia era utilizzata come infuso per le sue numerose proprietà curative.”

“Cosa cura” chiese Sara con occhi attenti.

“E’ un ottimo rimedio per il mal di testa e grazie alle sue proprietà balsamiche, può essere utilizzata quando si ha il raffreddore, tosse, mal di gola o febbre.”

“E quella?”, chiese Sara affascinata, “Che tipo di erba è?”

“Quello è l’aneto” rispose la signora e aggiunse “E’ un’erbetta dal sapore delicato e leggermente speziato; bere un infuso di aneto prima di coricarsi è un’ottima abitudine, poiché favorisce la digestione e combatte l’insonnia” inoltre, proseguì “Gli impacchi di questa pianta, sono molto utili per curare e rigenerare le unghie.”

“Quello che vedi laggiù con i fiorellini bianchi è il biancospino, conosciuto fin dall’antichità come la pianta del cuore” e aggiunse “Ha un’azione calmante e rilassante, favorisce il sonno e contiene sostanze che proteggono il cuore.”

Sara confessò a Gloria che il suo sogno, da grande, era quello di diventare un medico per aiutare le persone a guarire o a rimanere in salute attraverso l’utilizzo anche delle piante.

Sarebbe rimasta ore ad ascoltare quella saggia signora, purtroppo però si era fatto tardi e Sara si dovette incamminare verso casa, con la promessa che sarebbe tornata presto a trovarla.

Saltellando allegramente si incamminò verso casa e passando davanti ad un cespuglio di arbusti, intravide nascosti tra le verdi foglie, alcune figure molto sottili, alte poco più di due centimetri, con coloratissimi vestiti corti e sfrangiati che la fissavano con un buffo sorriso; con le loro esilissime ali, simili a quelle delle libellule, volavano qua e là come lucciole in movimento, danzando come api tra i fiori, in armonia con il festoso cinguettare degli uccellini; di tanto in tanto si soffermavano sulla riva del ruscello ridendo e rincorrendosi giocosamente tra gli spruzzi dell’acqua che rimbalzavano sulle rocce.

Sara comprese intuitivamente, che si trattava delle fate delle piante e sapeva che questi esseri celesti erano in grado di avvertire i suoi pensieri, così si avvicinò al cespuglio.

“Ciao Sara” esclamarono in coro “Abbiamo sentito che hai un grande desiderio, quello di diventare un medico, da grande, per aiutare le persone a rimanere in salute o a guarirle attraverso lo studio della medicina e delle piante officinali.”

“Sì” esclamò Sara con gli occhi pieni di luce “E’ un mio grande desiderio, ma non so se sarò abbastanza brava da riuscire a realizzare questo sogno.”

“Ognuno di noi ha in sé un sogno, una vocazione o un’ispirazione, devi dare voce ai tuoi sogni, siamo qui per fare cose magnifiche. Se visualizzi il tuo sogno e ci credi, accadranno cose magiche intorno a te, il pensiero positivo è benefico e lo devi sentire perché è il sentire che da forma al nostro pensiero; la vera fonte di potere è il desiderio che proviene dal cuore, è il sentimento che dona potere ai nostri pensieri e ci motiva” esclamò con voce squillante una delle fate mentre piroettava allegramente intorno ad un coloratissimo fiore, e aggiunse “Credere in se stessi è il primo passo per fare qualcosa di grande: c’è un potenziale incredibile in ciascuno di noi, bisogna trovare la propria passione e la sua energia ci infonderà sicurezza e se riusciamo a sognare e restare aggrappati a quel sogno, allora potremmo riuscire anche in ciò che avremmo creduto impossibile. Possiamo decidere di essere e di fare ciò che è importante per noi: se c’è qualcosa che si ama fare, bisogna fare di tutto per realizzare il proprio sogno e se hai una passione devi dedicarti a lei con tutte le tue forze.”

Poi tutte in coro, sussurrarono “ L’unico modo per raggiungere i tuoi obiettivi è avere una visione chiara, perciò fermati e ascolta la tua interiorità, fai tacere i pensieri negativi che attraversano la tua mente, circondati di persone che credono in te e focalizzati su ciò che desideri; se il tuo desiderio è quello di fare il medico per aiutare le persone a vivere in salute, inizia sin d’ora a coltivare la tua passione, credici, agisci e inizia a studiare per arrivare a fare ciò che desideri! Incontrerai degli ostacoli lungo il tuo cammino, ma quello che ti farà andare avanti saranno la passione, la perseveranza e la volontà.  Alcune persone hanno così paura di fallire che non agiscono, ma è proprio attraverso gli ostacoli che possiamo crescere e fortificarci, diventando ciò che possiamo essere.”

Sara ascoltava attentamente mentre le fate, volando di fiore in fiore, continuarono a sussurrarle dolcemente ”Ricordati sempre, che tutti noi abbiamo qualità meravigliose, ciascuno di noi ha qualcosa di unico, speciale e diverso; perciò non dobbiamo mai paragonare noi stessi agli altri dicendo che gli altri sono migliori. Ciascuno di noi ha bisogno di trovare il proprio dono speciale e quando lo abbiamo trovato, abbiamo il dovere di viverlo con tutta la nostra passione. Solo seguendo il cuore e l’ispirazione riuscirai ad essere felice, perciò non arrenderti mai e agisci sempre in modo coerente con i tuoi valori, con ciò che è in sintonia con il tuo essere; tu sei il compositore della tua vita e potrai comporre una meravigliosa sinfonia. Noi fate siamo gli angeli della natura, stiamo vegliando su di te, ti staremo vicine e cercheremo di guidarti affinché tu segua i tuoi sogni: abbiamo bisogno di persone come te, dunque impara, cresci e vai avanti!” esclamarono in coro.

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