Nella quiete di quella fredda e piovosa notte di inizio autunno, coccolata dal dolce e armonico picchiettio della pioggia, mi lasciai trasportare dalle emozioni vissute nei giorni precedenti: onde interiori che sentivo vibrare con una potente forza, arrivavano inaspettate solleticando il disvelarsi di antiche memorie per troppo tempo rimaste segrete.
Una stagione di passaggio che racchiude in sé un prezioso strumento di trasformazione, un autunno interiore che chiede di essere solcato e attraversato. Un tuffo nei miei fondali interiori e nell’immenso mare della consapevolezza alla scoperta di quelle espressioni invisibili che compongono l’infinito oceano dell’esistenza: un sogno di vita nel quale non vi è alcuna differenza tra il sognare da addormentati e il sognare da svegli, poiché tutto quello che viviamo è esso stesso un sogno che si manifesta dentro di noi e plasma la nostra realtà.
In quei giorni avevo più volte sperimentato profondi stati emozionali che avevo sentito emergere da inesplorati e segreti luoghi della mia anima e che nel lasso di tempo di un sospiro, mi avevano ancorato a un sentire più elevato. Iniziarono così lunghe immersioni meditative nella profonda solitudine del mio sentire che mi accompagnarono in quella magica e dolce notte e in quelle successive: veri e propri tuffi dentro me stessa, alla scoperta di quelle parti ancora insondate dove erano segretamente custodite nuove verità nascoste, pronte a rivelarsi in tutto il loro splendore.
Indossando il mantello dell’invisibilità e abbandonando il pensiero razionale, logico e deduttivo, durante quelle notti, a poco a poco, si fece strada dentro di me la necessità di attingere alla fonte della gratitudine, esprimendo riconoscenza per tutto ciò che l’esistenza mi aveva donato: dalle situazioni più gioiose, alla moltitudine di accadimenti felici, fino a quelli più dolorosi e tristi, sentendo il bisogno di ringraziare anche coloro che, recitando il loro ruolo in questa vita, avevano consentito di accelerare il mio processo di risveglio e consapevolezza.
Iniziai a percepire l’idea che ogni singolo elemento della nostra vita influisca sulla nostra energia: il modo in cui ci pensiamo e i pensieri che produciamo impattano necessariamente e inevitabilmente sul nostro stato di frequenza, poiché queste onde vengono spontaneamente e costantemente inviate nell’universo, creando una fitta tessitura di invisibili fili d’argento che ci connettono con quella stessa energia che viene inviata e ricevuta. Modificando i nostri pensieri, siamo noi stessi che abbiamo il dono di poter cambiare la nostra energia: estraendo da memorie situate nel passato possiamo intercettare nuove informazioni sottili che ci ancorano ad un futuro già presente.
Sentivo ardere un potente fuoco desideroso di bruciare con la stessa intensità con la quale percepivo il desiderio di accedere alla vera conoscenza, il cui potere risiede nella consapevolezza di sapere chi siamo veramente, cogliendone la sua interezza. Un profondo sentire che passa inevitabilmente attraverso un processo alchemico di abbandono dell’identificazione di noi stessi, del lavoro che svolgiamo, dai limiti imposti dall’ego, dai condizionamenti della società e dell’immagine che abbiamo di noi per proiezione del pensiero o del giudizio altrui, per oltrepassare quel confine e immergersi nel mare sconfinato che ci attende. Abbiamo imparato a vedere noi stessi attraverso gli occhi di chi ci osserva, ma quando permetti alla tua anima di sperimentare il volo esplorativo dell’aquila con gli stessi occhi curiosi di un bambino che scopre un mondo fino a quel momento sconosciuto, elevandoti, ti allontani dagli sguardi comuni e scopri di essere qualcosa di totalmente diverso.
Un immenso mosaico di accadimenti che hanno composto il puzzle della mia vita fino a quell’ istante, appariva finalmente chiaro in ogni più piccolo e singolo evento: sapevo già tutto, ma avevo bisogno di ricordarmi chi sono. Risvegliando una diversa percezione di noi rimasta silente per lungo tempo, permettiamo alla nostra anima di sintonizzarsi su futuri differenti alla scoperta di un vasto campo di potenziali presenti, recuperando al contempo la giusta collocazione in questo immenso e stupefacente viaggio di ascesa. Esistono tanti mondi all’interno di un solo mondo; quei mondi risiedono dentro di noi e desiderano essere disvelati.
In questo continuo processare ho percepito che la mia energia non può più esser messa al servizio dell’opera altrui ma soltanto indirizzata verso la costruzione di un’opera coerente con la mia vibrazione originaria. Riconoscendomi in una nuova identità e forma, è iniziato un processo di metamorfosi che, inevitabilmente, mi sta conducendo ad abbandonare vecchie parti di me, verso la costruzione di un nuovo stato interiore in risonanza con nuove frequenze e nuove informazioni sottili.
Viviamo immersi in un tempo meraviglioso, un’alba del grande risveglio che connette il cuore alle stelle permettendoci di costruire il nostro vero tempio: un’onda che ritorna al mare in un perpetuo moto di alchemica trasmutazione.
